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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Mar 21 Gen 2014 - 19:41
Promemoria primo messaggio :




Perché la mente e le emozioni influenzano in maniera così determinante i nostri risultati? Come possiamo neutralizzare le forze negative e raggiungere il successo? Grazie a cosa possiamo esprimere il nostro massimo potenziale? Dopo aver incontrato la filosofia di Osho, il tennista Romano Agam Bernardini ne applica benefici e insegnamenti al gioco del tennis, che in queste pagine diventa metafora di ogni sfida che la vita ci propone. Leggendo questo libro scoprirai: come controllare la mente e le emozioni; tecniche e gli esercizi di rilassamento e di concentrazione; cosa fare prima e durante la partita; chi sono i veri avversari; come prepararsi atleticamente e quale alimentazione seguire per giocare in maniera ottimale a tennis.



D'accordo con @agambernardini, l'autore del bel libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis", apro questo thread. Buona conversazione!

agambernardini ha scritto:ciao a tutti, una domanda per provocare una bella discussione. Diciamo la verità, a parte che con lo Zen giochiamo  soprattutto per divertirci, a tutti piace anche vincere, tirare bei colpi e giocare bene.

La domanda da un milione di dollari è: Cosa ci fa giocare bene, tirare bei colpi e quindi di conseguenza vincere?

In attesa delle vostre risposte un saluto pieno di simpatia a tutti, ciao e a presto, Agam


Ultima modifica di Alessandro il Gio 16 Apr 2020 - 10:53 - modificato 1 volta. (Motivazione : Integrata descrizione del libro e collegamento alla risorsa)

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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Lun 28 Apr 2014 - 11:34
massimiliano.derespinis ha scritto:in tutti i casi 6-1 3-1 non hai vinto niente....le partite si vincono quando arbitro fischia...beh insomma la citazione per il buon Boskov da il senso di quello che volevo dire!

apprezzando davvero la citazione a boskov da poco scomparso, ti faccio però notare che non si sta parlando di vittoria o sconfitta, ma di attenzione e consapevolezza!  Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 622327 
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Lun 28 Apr 2014 - 14:41
in realtà c'è scritto anche in grassetto: "ho giocato una partita perfetta e ho vinto 6-3 3-1" ,  (apprezzo Agam, ho il libro, ma con alcune riserve), l'ho fatto notare perché se si valuta la performance senza parlare del risultato mi può stare anche bene, ma se citi il risultato non puoi dire che hai vinto una partita che in realtà non hai vinto...IMHO (si scrive così?).
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Lun 28 Apr 2014 - 14:50
essendo una partita non di torneo finisce quando finisce l'ora, quindi finisce lì... non c'è più tempo per nessuno di fare altro, se non chiacchierarne al bar del circolo davanti ad una birra...  Very Happy 
il tutto IMHO, ma mi sembra che stiamo a cercare il pelo nell'uovo invece del significato di quello che agam dice!  Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 622327 
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Lun 28 Apr 2014 - 14:50
Si, infatti.. Poi devi specificare se avevi le scarpe bianche o blu, la marca delle palline, se il campo era o meno all'ombra e se il punteggio sia stato ratificato da un giudice arbitro FIT. Very Happy
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Lun 28 Apr 2014 - 15:05
ma anche specificare se si indossa un abbigliamento camouflage.... Very Happy  Very Happy  Very Happy  cheers  cheers 
ciao Ron... un abbraccione
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Lun 28 Apr 2014 - 15:14
Siam qui per chiacchierare, almeno penso! siccome il discorso di Agam sul tennis è strettamente legato alla psiche mi sono permesso di far notare quella cosa, se vi ha infastidito mi spiace. Secondo me quel particolare evidenzia una piccola contraddizione che c'è nella filosofia di Agam, ma ripeto se vi scoccia, amen!
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Lun 28 Apr 2014 - 15:15
Come sempre d'accordissimo con Mattia  cheers  Very Happy  Very Happy  Very Happy 
Un abbraccione anche a te!
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Lun 28 Apr 2014 - 15:32
massimiliano.derespinis ha scritto:Siam qui per chiacchierare, almeno penso! siccome il discorso di Agam sul tennis è strettamente legato alla psiche mi sono permesso di far notare quella cosa, se vi ha infastidito mi spiace. Secondo me quel particolare evidenzia una piccola contraddizione che c'è nella filosofia di Agam, ma ripeto se vi scoccia, amen!

forse ho frainteso io, però a me è sembrato un commento un po' troppo pignolo e che c'entrasse poco col discorso, ma posso essermi sbagliato! Razz 
pardon!  Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 622327 
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Lun 28 Apr 2014 - 15:34
tranquillo! appena ho un po' di tempo chiarisco meglio il mio pensiero in maniera più limpida! Smile
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Lun 28 Apr 2014 - 16:56
Eccomi qua! Innanzitutto preciso che il libro di Agam ce l'ho e mi è piaciuto. La contraddizione a cui facevo cenno è che secondo me il suo metodo in realtà è finalizzato alla vittoria e non al divertimento, a meno che si ammetta che ci si diverte vincendo! E' infatti la parte sul divertimento quella che mi convince meno, Agam cita Osho (pag. 29) e poi fa delle considerazioni personali sul divertimento nel mondo del tennis sia a livello amatoriale che professionistico (tra l'altro prendendo una gigantesca cantonata, visto che asserisce che solo Agassi riesce ad essere se stesso ...."Open" toglie tutti i dubbi a proposito....) facendo prendere al libro una direzione che poi, sempre per quanto mi riguarda, smentisce clamorosamente quando parla delle tecniche da usare. In particolare nel capitolo 4 quando parla del net, giustamente comincia a parlare di tennis percentuale e di come sia importante non sbagliare e di non prendere rischi: tutto giusto ma assolutamente incoerente con la parte relativa al divertimento, sempre che non si ammetta quello di cui sopra e cioè che il tennis si gioca per vincere! Questo è molto sinteticamente il mio pensiero, io gioco per divertirmi e per me il divertimento contempla il cercare di riuscire a prevalere sull'avversario, per questo faccio tornei, Agam sembra asserire il contrario, ma in realtà mi sembra proponga un metodo per arrivare a quel risultato. Se lo stesso Agam vorrà rispondere mi fa piacere sentire il suo parere a riguardo.
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Lun 28 Apr 2014 - 17:00
Trovo molto interessante il tuo spunto, ma se non ricordo male nell'introduzione stessa Agam spiega che il divertimento intrinseco sta nel giocare bene e, quindi, nel vincere le partite..
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Lun 28 Apr 2014 - 17:19
ronwelty ha scritto:Trovo molto interessante il tuo spunto, ma se non ricordo male nell'introduzione stessa Agam spiega che il divertimento intrinseco sta nel giocare bene e, quindi, nel vincere le partite..


In altri punti si dice o si sottende il contrario e proprio questa la contraddizione da me rilevata.
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Lun 28 Apr 2014 - 17:34
ora è molto più chiaro max...
è chiaro che si gioca per vincere, ma per qualcuno il risultato è lo status per decidere se ci si è divertiti o meno, per altri vincere è la conseguenza del divertimento e non la causa...
cavolo è davvero complicato spiegarlo!
esempio:
-perchè capita che quando perdiamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
-perchè capita che quando vinciamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
mia moglie mi ha sempre preso in giro dicendo che io sono "solo" uno sportivo, mentre lei è (era) un'atleta!
lei fa nuoto pinnato, e se non vince non si è divertita!
io, perdendo quasi sempre, mi divertivo lo stesso, altrimenti avrei smesso di giocare a tennis, visto che adoro fare i tornei!
leggendo il libro di agam, sono riuscito a trovare una serenità che non avevo mai avuto, ho smesso di arrabbiarmi quando sbagliavo (tutto questo senza applicare nessuno dei suoi esercizi) e incredibilmente ho iniziato a vincere e a divertirmi ancora di più.
è cambiato completamente il mio approccio alla partita, la consapevolezza dei miei limiti e delle mie aspettative, e mentre prima tutti in torneo volevano incontrare me (soprattutto quelli più scarsi che intravedevano la quasi certezza di una vittoria), da quel momento mi temono anche quelli più bravini, anche se continuano a voler giocare con me perchè si divertono...
spero di essere riuscito a farmi capire!  Embarassed 
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Lun 28 Apr 2014 - 17:43
Ho capito benissimo quello che vuoi intendere, nanobabbo, e sono d'accordissimo ( ho detto d'accordissimo ? No, sono STRA-D'ACCORDISSIMO !!)
 Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 622327 Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 622327 Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 622327 
Il fatto e' che c'e' gente che identifica,
fa l'uguaglianza tra giocare bene ,vincere,divertirsi
e la stessa gente che pensa che si puo' vincere anche senza giocare bene,ma divertendosi per il semplice motivo che ha vinto ( con uno che ha giocato peggio ) . affraid 
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Lun 28 Apr 2014 - 18:10
nanobabbo8672 ha scritto:ora è molto più chiaro max...
è chiaro che si gioca per vincere, ma per qualcuno il risultato è lo status per decidere se ci si è divertiti o meno, per altri vincere è la conseguenza del divertimento e non la causa...
cavolo è davvero complicato spiegarlo!
esempio:
-perchè capita che quando perdiamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
-perchè capita che quando vinciamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
mia moglie mi ha sempre preso in giro dicendo che io sono "solo" uno sportivo, mentre lei è (era) un'atleta!
lei fa nuoto pinnato, e se non vince non si è divertita!
io, perdendo quasi sempre, mi divertivo lo stesso, altrimenti avrei smesso di giocare a tennis, visto che adoro fare i tornei!
leggendo il libro di agam, sono riuscito a trovare una serenità che non avevo mai avuto, ho smesso di arrabbiarmi quando sbagliavo (tutto questo senza applicare nessuno dei suoi esercizi) e incredibilmente ho iniziato a vincere e a divertirmi ancora di più.
è cambiato completamente il mio approccio alla partita, la consapevolezza dei miei limiti e delle mie aspettative, e mentre prima tutti in torneo volevano incontrare me (soprattutto quelli più scarsi che intravedevano la quasi certezza di una vittoria), da quel momento mi temono anche quelli più bravini, anche se continuano a voler giocare con me perchè si divertono...
spero di essere riuscito a farmi capire!  Embarassed 

forte e chiaro! Smile
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Lun 28 Apr 2014 - 20:03
Ragazzi vedo che si è scatenato un vero putiferio!!!! Bene, le discussioni fanno sempre bene. La risposta migliore mi sembra quella di Nanobabbo , quando dice che leggendo il mio libro è riuscito a trovare una serenità che non aveva mai avuto e incredibilmente ha iniziato a vincere. Rispecchia molto quello che penso, che le cose fatte bene portano sempre buoni risultati.

Questo è il punto della questione: la vita è un vero mistero è uno di questi è che se vogliamo una cosa troppo fortemente ci scappa dalle mani, se invece lavoriamo si di noi e sulla nostra energia arrivano i risultati più incredibili. Ricordo che in una conferenza in un circolo ho detto:" Diciamo la verità, a tutti piace vincere, ma come si fa a vincere: stando centrati rilassati e attenti. Vedete alla fine non c'è nessuna differenza: divertirsi, stare attenti, giocare al meglio delle proprie possibilità, vincere, sono tutti aspetti della stessa questione, sono inseparabili, uno tira l'altro. La mente tende sempre a dividere, la consapevolezza e l'attenzione mettono tutto insieme. Come si può separare il fare un colpo perfetto, in totale attenzione e godendosi il movimento nella sua bellezza senza includere anche il fare un punto fantastico!!!!! Quello non era lo scopo, ma la naturale conseguenza di tutto quello che abbiamo fatto al livello fisico, tecnico e mentale. Per questo quando il mio avversario fa un bel colpo lo applaudo, gli dico bravo, la bellezza è quello che conta, non importa chi la esprime. Ma soprattutto alla fine divertiamoci e godiamoci questo gioco bellissimo. Un saluto a tutti, Agam
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Lun 28 Apr 2014 - 20:16
rispondo anche Gio2012, è vero ho letto The Inner Game of Tennis che è stato l'ispiratore di tutto il lavoro che abbiamo fatto in India insieme al mio amico tedesco. E' un libro molto bello; spero di aver aggiunto qualcosa di nuovo e soprattutto che l'ho scritto in Italiano così è accessibile a tanti giocatori che non sanno l'inglese.
Per quello che hai notato per la battuta, è naturale quello che ti accade. Devi ridurre le cose a cui pensi e renderle molto più semplici altrimenti poi non le farai. Uno o due pensieri sono perfetti, non di più.Io mi dico: lancia la palla molto alta e guardala bene. Per altri aiuta molto ricordarsi di mandarla sopra la rete e non pensare troppo al quadrato della battuta. 
Comunque grazie a tutti per gli apprezzamenti più o meno positivi sul mio libro. Anche io imparo molto da quello che mi dite. Ciao e a presto, Agam
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Lun 28 Apr 2014 - 20:40
infatti agam aggiungo che quando faccio il torneo sociale al mio circolo, dove gioco da ormai trent'anni, faccio sempre schifo, proprio perchè ho davvero tanta voglia di far vedere quello che valgo e gioco SEMPRE peggio del normale, sono contratto, alzo le aspettative e mi innervosisco...
bahhhh Sad accidenti accipicchiolina...
mi fa venire un nervoso quesa cosa!!!  Evil or Very Mad 
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Lun 28 Apr 2014 - 21:02
nanobabbo8672 ha scritto:infatti agam aggiungo che quando faccio il torneo sociale al mio circolo, dove gioco da ormai trent'anni, faccio sempre schifo, proprio perchè ho davvero tanta voglia di far vedere quello che valgo e gioco SEMPRE peggio del normale, sono contratto, alzo le aspettative e mi innervosisco...
bahhhh Sad accidenti accipicchiolina...
mi fa venire un nervoso quesa cosa!!!  Evil or Very Mad 
è quello che mi fa notare sempre il maestro,cerco sempre di strafare e alla fine scarto la soluzione più facile e efficace e regalo un sacco di punti
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Mar 29 Apr 2014 - 17:19
ciao nanobabbo, prova a dirti:" Sto giocando con il mio migliore amico con cui vinco sempre facile" e fai campo su e non pensare che è il torneo sociale. Appena ci ripensi torna a fare campo su. Sei tu che decidi dove mettere la tua energia. Vedrai che più lo fai e meglio ti riesce. La mente è uno strumento meraviglioso se siamo noi che decidiamo quando usarla. Diventa un tiranno quando prende il comando e non possiamo fermarla mai.
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Mar 29 Apr 2014 - 17:31
Volevo fare un'aggiunta a quello che abbiamo detto ieri sul divertirsi e vincere. Quando parlo di vincere intendo dare il meglio di se stessi, stare centrati e spesso viene anche il risultato. Ma se giochiamo bene e stiamo centrati e perdiamo contro un avversario più forte, abbiamo vinto comunque la sfida con noi stessi, abbiamo fatto il massimo possibile e ci siamo divertiti. Questi alle volte sono i limiti delle parole che spesso non riescono ad esprimere la complessità della vita reale che non si limita ad essere ragionevole, ma è ricca e complessa.
Volevo rispondere anche all'amico che dice di aver fatto provare gli esercizi a dei giocatori molto giovani e gli faccio i complimenti perché l'esercizio giallo-rosso-verde di solito è molto difficile e molti non riescono a farlo o ci vuole molto tempo. Ma fatto bene è utilissimo e aiuta a non giocare sempre uguale e a sapere cosa fare in ogni situazione di gioco. Continuate a scrivere anche se non siete d'accordo perché è anche così che si possono affrontare questioni diverse e nuove. Un saluto a tutti e a presto, Agam
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Mar 29 Apr 2014 - 17:40
agambernardini ha scritto:ciao nanobabbo, prova a dirti:" Sto giocando con il mio migliore amico con cui vinco sempre facile" e fai campo su e non pensare che è il torneo sociale. Appena ci ripensi torna a fare campo su. Sei tu che decidi dove mettere la tua energia. Vedrai che più lo fai e meglio ti riesce. La mente è uno strumento meraviglioso se siamo noi che decidiamo quando usarla. Diventa un tiranno quando prende il comando e non possiamo fermarla mai.

grazie agam... terrò presente che quando inizio a pensare devo subito iniziare a fare campo-su (1-2 per me)... per distogliere la mia mente dai brutti pensieri!
con il servizio ci riesco bene contando i 4 palleggi prima di alzare la palla!  Laughing 
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Mar 29 Apr 2014 - 19:28
agambernardini ha scritto:ciao nanobabbo, prova a dirti:" Sto giocando con il mio migliore amico con cui vinco sempre facile" e fai campo su e non pensare che è il torneo sociale. Appena ci ripensi torna a fare campo su. Sei tu che decidi dove mettere la tua energia. Vedrai che più lo fai e meglio ti riesce. La mente è uno strumento meraviglioso se siamo noi che decidiamo quando usarla. Diventa un tiranno quando prende il comando e non possiamo fermarla mai.


mi piace fare l'avvocato del diavolo.....ma questo non è "scappare dal problema'?, perché far finta di essere da un'altra parte e con un altro avversario invece di cercare di risolvere la questione a viso aperto? personalmente ho iniziato a far tornei nel 2008 e fino a metà dell'anno scorso prima di entrare in campo (in torneo fit) mi scappava sempre il cagotto (praticamente l'ho fatta in quasi tutti i circoli dove ho fatto tornei...), poi ad un certo punto l'anno scorso è cambiato tutto (in parte anche grazie al libro di Agam, ma non per merito delle tecniche), non che la pressione sia scomparsa immediatamente, ma la gestisco meglio senza far finta di essere a far la solita partita con il mio amico. Intendiamoci ognuno può trovare la sua strada a suo modo però se il tennis vale anche come palestra di vita a mio parere "mentire" a se stessi non va mai bene, si aggira il problema non lo si prende di petto. Anche Gilbert in "vincere sporco" consiglia in alcuni punti di "mentirsi" ma questa strada non mi convince.
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Mar 29 Apr 2014 - 19:47
@massimiliano
A me a volte e' capitato di dirmi , in campo , e anche fuori dal campo " ...sono una m@@@a..." .
E' capitato anche a te ?
Perche' allora, pensiamo di dire la verita' con una affermazione del genere, e che invece mentiamo a noi stessi quando ci diciamo che siamo piu' forti del nostro avversario ?
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Mar 29 Apr 2014 - 22:30
Marco non credo sia la stessa cosa, l'autoincitamento non è scappare dal problema. Ripeto è solo il mio pensiero, ma non vedo perché Nanobabbo dovrebbe immaginarsi di stare in un altro posto invece che prendere atto che sbaglia a non godersi il suo torneo sociale e a trovare dentro di se le risorse per superare il problema. Oh intendiamoci è uno scambio di opinioni ed io dico semplicemente la mia.
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 4 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Mar 29 Apr 2014 - 22:35
Nel 2009 stavo giocando una partita del torneo FIT nel mio circolo, ero al terzo in svantaggio per 1-3 mi sentivo a pezzi, demoralizzato ed ero convinto di essere ad un passo dalla sconfitta, c'erano tante persone a guardarmi ed ero teso anche per quello. Un mio amico mi fa: "Massimiliano, tranquillo stai giocando a tennis, sempre meglio che lavorare!", improvvisamente ho capito di quanto ero stupido a farmi tanti problemi, mi sono tranquillizzato ed ho vinto 6-3. Insomma voglio dire non è necessario scappare dal problema ma magari ridimensionarlo per quello che è un non-problema...è solo tennis ...di 4^ categoria per giunta!
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