Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
- DrDivagoVeterano
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
Perché la mente e le emozioni influenzano in maniera così determinante i nostri risultati? Come possiamo neutralizzare le forze negative e raggiungere il successo? Grazie a cosa possiamo esprimere il nostro massimo potenziale? Dopo aver incontrato la filosofia di Osho, il tennista Romano Agam Bernardini ne applica benefici e insegnamenti al gioco del tennis, che in queste pagine diventa metafora di ogni sfida che la vita ci propone. Leggendo questo libro scoprirai: come controllare la mente e le emozioni; tecniche e gli esercizi di rilassamento e di concentrazione; cosa fare prima e durante la partita; chi sono i veri avversari; come prepararsi atleticamente e quale alimentazione seguire per giocare in maniera ottimale a tennis.
D'accordo con @agambernardini, l'autore del bel libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis", apro questo thread. Buona conversazione!
agambernardini ha scritto:ciao a tutti, una domanda per provocare una bella discussione. Diciamo la verità, a parte che con lo Zen giochiamo soprattutto per divertirci, a tutti piace anche vincere, tirare bei colpi e giocare bene.
La domanda da un milione di dollari è: Cosa ci fa giocare bene, tirare bei colpi e quindi di conseguenza vincere?
In attesa delle vostre risposte un saluto pieno di simpatia a tutti, ciao e a presto, Agam
- nanobabbo8672Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
massimiliano.derespinis ha scritto:in tutti i casi 6-1 3-1 non hai vinto niente....le partite si vincono quando arbitro fischia...beh insomma la citazione per il buon Boskov da il senso di quello che volevo dire!
apprezzando davvero la citazione a boskov da poco scomparso, ti faccio però notare che non si sta parlando di vittoria o sconfitta, ma di attenzione e consapevolezza!
- OspiteOspite
Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
- nanobabbo8672Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
il tutto IMHO, ma mi sembra che stiamo a cercare il pelo nell'uovo invece del significato di quello che agam dice!
- ronweltyVeterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
- mattiaajduetreVeterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
ciao Ron... un abbraccione
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
- ronweltyVeterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
Un abbraccione anche a te!
- nanobabbo8672Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
massimiliano.derespinis ha scritto:Siam qui per chiacchierare, almeno penso! siccome il discorso di Agam sul tennis è strettamente legato alla psiche mi sono permesso di far notare quella cosa, se vi ha infastidito mi spiace. Secondo me quel particolare evidenzia una piccola contraddizione che c'è nella filosofia di Agam, ma ripeto se vi scoccia, amen!
forse ho frainteso io, però a me è sembrato un commento un po' troppo pignolo e che c'entrasse poco col discorso, ma posso essermi sbagliato!
pardon!
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
- ronweltyVeterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
- OspiteOspite
Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
ronwelty ha scritto:Trovo molto interessante il tuo spunto, ma se non ricordo male nell'introduzione stessa Agam spiega che il divertimento intrinseco sta nel giocare bene e, quindi, nel vincere le partite..
In altri punti si dice o si sottende il contrario e proprio questa la contraddizione da me rilevata.
- nanobabbo8672Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
è chiaro che si gioca per vincere, ma per qualcuno il risultato è lo status per decidere se ci si è divertiti o meno, per altri vincere è la conseguenza del divertimento e non la causa...
cavolo è davvero complicato spiegarlo!
esempio:
-perchè capita che quando perdiamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
-perchè capita che quando vinciamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
mia moglie mi ha sempre preso in giro dicendo che io sono "solo" uno sportivo, mentre lei è (era) un'atleta!
lei fa nuoto pinnato, e se non vince non si è divertita!
io, perdendo quasi sempre, mi divertivo lo stesso, altrimenti avrei smesso di giocare a tennis, visto che adoro fare i tornei!
leggendo il libro di agam, sono riuscito a trovare una serenità che non avevo mai avuto, ho smesso di arrabbiarmi quando sbagliavo (tutto questo senza applicare nessuno dei suoi esercizi) e incredibilmente ho iniziato a vincere e a divertirmi ancora di più.
è cambiato completamente il mio approccio alla partita, la consapevolezza dei miei limiti e delle mie aspettative, e mentre prima tutti in torneo volevano incontrare me (soprattutto quelli più scarsi che intravedevano la quasi certezza di una vittoria), da quel momento mi temono anche quelli più bravini, anche se continuano a voler giocare con me perchè si divertono...
spero di essere riuscito a farmi capire!
- Marcotop65Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
Il fatto e' che c'e' gente che identifica,
fa l'uguaglianza tra giocare bene ,vincere,divertirsi
e la stessa gente che pensa che si puo' vincere anche senza giocare bene,ma divertendosi per il semplice motivo che ha vinto ( con uno che ha giocato peggio ) .
- OspiteOspite
Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
nanobabbo8672 ha scritto:ora è molto più chiaro max...
è chiaro che si gioca per vincere, ma per qualcuno il risultato è lo status per decidere se ci si è divertiti o meno, per altri vincere è la conseguenza del divertimento e non la causa...
cavolo è davvero complicato spiegarlo!
esempio:
-perchè capita che quando perdiamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
-perchè capita che quando vinciamo a volte ci siamo diverti e a volte no?
mia moglie mi ha sempre preso in giro dicendo che io sono "solo" uno sportivo, mentre lei è (era) un'atleta!
lei fa nuoto pinnato, e se non vince non si è divertita!
io, perdendo quasi sempre, mi divertivo lo stesso, altrimenti avrei smesso di giocare a tennis, visto che adoro fare i tornei!
leggendo il libro di agam, sono riuscito a trovare una serenità che non avevo mai avuto, ho smesso di arrabbiarmi quando sbagliavo (tutto questo senza applicare nessuno dei suoi esercizi) e incredibilmente ho iniziato a vincere e a divertirmi ancora di più.
è cambiato completamente il mio approccio alla partita, la consapevolezza dei miei limiti e delle mie aspettative, e mentre prima tutti in torneo volevano incontrare me (soprattutto quelli più scarsi che intravedevano la quasi certezza di una vittoria), da quel momento mi temono anche quelli più bravini, anche se continuano a voler giocare con me perchè si divertono...
spero di essere riuscito a farmi capire!
forte e chiaro!
- agambernardiniNuovo arrivato
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
Questo è il punto della questione: la vita è un vero mistero è uno di questi è che se vogliamo una cosa troppo fortemente ci scappa dalle mani, se invece lavoriamo si di noi e sulla nostra energia arrivano i risultati più incredibili. Ricordo che in una conferenza in un circolo ho detto:" Diciamo la verità, a tutti piace vincere, ma come si fa a vincere: stando centrati rilassati e attenti. Vedete alla fine non c'è nessuna differenza: divertirsi, stare attenti, giocare al meglio delle proprie possibilità, vincere, sono tutti aspetti della stessa questione, sono inseparabili, uno tira l'altro. La mente tende sempre a dividere, la consapevolezza e l'attenzione mettono tutto insieme. Come si può separare il fare un colpo perfetto, in totale attenzione e godendosi il movimento nella sua bellezza senza includere anche il fare un punto fantastico!!!!! Quello non era lo scopo, ma la naturale conseguenza di tutto quello che abbiamo fatto al livello fisico, tecnico e mentale. Per questo quando il mio avversario fa un bel colpo lo applaudo, gli dico bravo, la bellezza è quello che conta, non importa chi la esprime. Ma soprattutto alla fine divertiamoci e godiamoci questo gioco bellissimo. Un saluto a tutti, Agam
- agambernardiniNuovo arrivato
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
Per quello che hai notato per la battuta, è naturale quello che ti accade. Devi ridurre le cose a cui pensi e renderle molto più semplici altrimenti poi non le farai. Uno o due pensieri sono perfetti, non di più.Io mi dico: lancia la palla molto alta e guardala bene. Per altri aiuta molto ricordarsi di mandarla sopra la rete e non pensare troppo al quadrato della battuta.
Comunque grazie a tutti per gli apprezzamenti più o meno positivi sul mio libro. Anche io imparo molto da quello che mi dite. Ciao e a presto, Agam
- nanobabbo8672Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
bahhhh accidenti accipicchiolina...
mi fa venire un nervoso quesa cosa!!!
- smorzatore95Utente attivo
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
è quello che mi fa notare sempre il maestro,cerco sempre di strafare e alla fine scarto la soluzione più facile e efficace e regalo un sacco di puntinanobabbo8672 ha scritto:infatti agam aggiungo che quando faccio il torneo sociale al mio circolo, dove gioco da ormai trent'anni, faccio sempre schifo, proprio perchè ho davvero tanta voglia di far vedere quello che valgo e gioco SEMPRE peggio del normale, sono contratto, alzo le aspettative e mi innervosisco...
bahhhh accidenti accipicchiolina...
mi fa venire un nervoso quesa cosa!!!
- agambernardiniNuovo arrivato
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
- agambernardiniNuovo arrivato
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
Volevo rispondere anche all'amico che dice di aver fatto provare gli esercizi a dei giocatori molto giovani e gli faccio i complimenti perché l'esercizio giallo-rosso-verde di solito è molto difficile e molti non riescono a farlo o ci vuole molto tempo. Ma fatto bene è utilissimo e aiuta a non giocare sempre uguale e a sapere cosa fare in ogni situazione di gioco. Continuate a scrivere anche se non siete d'accordo perché è anche così che si possono affrontare questioni diverse e nuove. Un saluto a tutti e a presto, Agam
- nanobabbo8672Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
agambernardini ha scritto:ciao nanobabbo, prova a dirti:" Sto giocando con il mio migliore amico con cui vinco sempre facile" e fai campo su e non pensare che è il torneo sociale. Appena ci ripensi torna a fare campo su. Sei tu che decidi dove mettere la tua energia. Vedrai che più lo fai e meglio ti riesce. La mente è uno strumento meraviglioso se siamo noi che decidiamo quando usarla. Diventa un tiranno quando prende il comando e non possiamo fermarla mai.
grazie agam... terrò presente che quando inizio a pensare devo subito iniziare a fare campo-su (1-2 per me)... per distogliere la mia mente dai brutti pensieri!
con il servizio ci riesco bene contando i 4 palleggi prima di alzare la palla!
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
agambernardini ha scritto:ciao nanobabbo, prova a dirti:" Sto giocando con il mio migliore amico con cui vinco sempre facile" e fai campo su e non pensare che è il torneo sociale. Appena ci ripensi torna a fare campo su. Sei tu che decidi dove mettere la tua energia. Vedrai che più lo fai e meglio ti riesce. La mente è uno strumento meraviglioso se siamo noi che decidiamo quando usarla. Diventa un tiranno quando prende il comando e non possiamo fermarla mai.
mi piace fare l'avvocato del diavolo.....ma questo non è "scappare dal problema'?, perché far finta di essere da un'altra parte e con un altro avversario invece di cercare di risolvere la questione a viso aperto? personalmente ho iniziato a far tornei nel 2008 e fino a metà dell'anno scorso prima di entrare in campo (in torneo fit) mi scappava sempre il cagotto (praticamente l'ho fatta in quasi tutti i circoli dove ho fatto tornei...), poi ad un certo punto l'anno scorso è cambiato tutto (in parte anche grazie al libro di Agam, ma non per merito delle tecniche), non che la pressione sia scomparsa immediatamente, ma la gestisco meglio senza far finta di essere a far la solita partita con il mio amico. Intendiamoci ognuno può trovare la sua strada a suo modo però se il tennis vale anche come palestra di vita a mio parere "mentire" a se stessi non va mai bene, si aggira il problema non lo si prende di petto. Anche Gilbert in "vincere sporco" consiglia in alcuni punti di "mentirsi" ma questa strada non mi convince.
- Marcotop65Veterano
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
A me a volte e' capitato di dirmi , in campo , e anche fuori dal campo " ...sono una m@@@a..." .
E' capitato anche a te ?
Perche' allora, pensiamo di dire la verita' con una affermazione del genere, e che invece mentiamo a noi stessi quando ci diciamo che siamo piu' forti del nostro avversario ?
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Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"
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