LE LEZIONI DI TENNISENILE
- incompetennisAssiduo
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LE LEZIONI DI TENNISENILE
Oggi mentre giocavo notavo che nel campo accanto il maestro aveva a lezione un signore abbastanza avanti con gli anni (sportivamente parlando) . Spettegolando qui e là :Psono venuto a sapere che l'allievo ha 62 anni, con limiti atletici da sessantenne e limiti tecnici da giocatore (max ) dopolavoristico. Insomma non è un over che fa tornei o un sessantenne d'assalto che sembra un 45enne. Mi chiedo: ma ha senso prendere lezioni a quest'età? Specialmente una persona che gioca solo doppi sociali e ogni tanto qualche singolo scommettendo da bere. Insomma secondo me sono soldi sprecati; vogliamo migliorarci nella terza età, dopo 50 anni che giochiamo magari portandoci dietro errori di impostazioni da autodidatta. Forse mi sbaglio, del resto non sono un tecnico né tantomeno un esperto, però io non prenderei mai una lezione e di anni ne ho 55 (un pivello), anzi le lezioni le prendo ma non dai maestri .Voi come la pensate? Sono esagerato oppure no ed è giusto cercare di migliorarsi a prescindere dall'età ?
- kingkongyVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Sei un bravo tennista ma un vero bastardo! Vergognati!
Adesso, proprio un fans club che ti citofona alla sera con la vaschetta di gelato sottobraccio...mi sembra un po' troppo...
Adolfo, perdonami, ma se palleggio con uno meno bravo di me, io non gioco al mio livello per far crescere lui. Io gioco al suo livello per far crescere me.
Lui, se vuole, cresce perché si trova uno che si sforza come un maledetto di mettere dalla sua parte di campo palline tutte uguali, tutte nello stesso punto. Palline che son state ributtate alla bene e meglio a causa del livello tecnico inferiore.
Che cavolo dimostro a un nc? Che so fargli fare il tergicristallo in 20 modi diversi? Che so choppare una palla che per rimandarmela deve scavare una buca?
Se dovessi vedere uno "spettacolo" del genere, da bordo campo, ti tirerei il tubo di palle in testa....
Ovviamente io gioco e scherzo...e son pure concorde con te sul fatto che palleggiare con una donna, a volte, può comportare risvolti psicologici...però, mi sa, che palleggiare con te non deve essere il massimo del divertimento...
:evil:
- chiaraltAssiduo
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Adolfo ha scritto:chiaralt ha scritto:
Forse sono penalizzata dal fatto di eesere una ragazza e una delle ragzze piu' vecchie che fa il corso.
al mio livello giocano principalmente solo ragazzi
secondo me voi ragazze vi penalizzate da sole. Mi spiego meglio. Mi è capitato alcune volte di trovare ragazze che avevano un livello tennistico minimo per poterci fare due palleggi, quando iniziavo a toppargli un pò più la palla, a spostarle a sinistra e a destra, insomma a proporre una palla un pò più complicata della classica piatta al centro, si cominciano a vedere sbuffetti, insofferenze fino ad arrivare alla classica frase "grazie, ma tu sei troppo forte, meglio che lasciamo perdere...". Nel 99% dei casi, non era il loro livello tennistico a non essere sufficiente (parlo anche di ragazze che fanno la serie D per il mio circolo) ma semplicemente non gli andava di correre, sudare, soffrire per un "semplice palleggio"... insomma più si alzava il livello agonistico del palleggio più si defilavano.
Sotto questo punto di vista la differenza tra un ragazzo e una ragazze è abissale, se un ragazzo gioca/palleggia con un altro ragazzo competitivo la prima cosa che fa e chiedergli il numero e sperare di riuscire a rifarla, se una ragazza gioca con ragazzo competitivo invece, la prima cosa che fa è defilarsi e trovare qualcuno di più abbordabile.
Questa è la mia esperienza basata su una ventina di casi sperimentati nel corso degli anni, per ultimo una mia amica 4.2 con cui circa tre anni fa ce la battevamo e giocavamo spessissimo, poi io sono cresciuto un pò inizando a darle 6-1 a raffica, e nonostante i miei inviti non si è più fatta vedere, se fosse stato un ragazzo invece che una ragazza mi sarebbe passato a prendere a casa pur di riuscire a fare qualche set con me!!
Ciao, per quanto mi riguarda a me piace correre e impegnarmi in campo, pero' sotto alcuni aspetti hai ragione io quando gioco con un ragazzo ho sempre paura di sentirmi inadeguata, voi ragazzi rispetto ad una donna avete piu' varieta' di colpi e piu' forza nel polso e mediamente anche una palla piu' pesante.
Io delle volte penso di farvi "perdere tempo". mi piacerebbe tanto trovare qualcuno piu' bravo che abbia lo stesso piacere di giocare con me, in effetti vedo che si migliora giocando con gente piu' forte.
Alle volte dei ragazzi che fanno il corso con me mi hanno chiesto di giocare, ma temendo di fare brutta figura (anche se me la cavo) e vedendoli fisicamente piu' in forma ho trovato una scusa per non giocare.
pero' l'altro giorno mi sono buttata e ho prenotato un'ora con un ragazzo che ho trovato sui siti che mettono in contatto i tennisti. Staremo a vedere
- OspiteOspite
Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Premettendo che io non sono un fenomeno ma che come tutti i tennisti di questa terra trovi quelli più forti (anche di tanto) e quelli meno forti (anche di tanto), tu scrivi:
ma se palleggio con uno meno bravo di me, io non gioco al mio livello per far crescere lui. Io gioco al suo livello per far crescere me
...io nessuna delle due, io gioco al mio livello per far crescere me, nel senso che io punto sempre a mantenere il massimo rendimento in campo indipendendemente da chi ho di fronte, che sia donna, uomo, pischello, anziano, bello, brutto, alto, basso o una qualsiasi combinazione di queste categorie non fa differenza, io punto sempre a giocare al mio meglio, questo mi aiuta ad allenare la mia mente a non rilassarsi ed a restare sempre focalizzata sullo scambio. Così facendo io mi diverto sempre un sacco, spero anche gli altri
Detto questo, se io trovo uno che è più forte di me, in genere, cerco di giocarci più che posso perchè posso averne solo che bene. La stessa cosa fanno anche tutti gli altri ragazzi che conosco e che ho incontrato nei circoli e durante i tornei. Molte volte non riesco a farlo perchè a sua volta chi mi asfalta piuttosto che riasfaltarmi e poi riasfaltarmi ancora preferisce farsi asfaltare da qualcuno altro, piuttosto che asfaltare per l'ennesima volta me....
...ecco... con le ragazze questa "modalità di funzionamento" è completamente invertita , fino a quando una ragazza ti batte sarà sempre disposta a giocare, quando invece non riesce più a giocarsela, scompare verso altri lidi più abbordabili.
Probabilmente, come dice chiaralt nel suo ultimo post, sarà per via della "paura di sentirsi inadeguate" o di qualche altra pippa mentale che può albergare nel cervello di una donna, però se posso darvi un consiglio care amiche tenniste: se volete migliorare il vostro tennis, giocate spesso (non soltanto, ma spesso) con gente più forte di voi
- chiaraltAssiduo
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Un po' forse quello che fanno i maestri di tennis nel riscaldamento, se ci fai caso anche se gliela butti male, loro te la ributtano sempre li
Secondo me invece nel tuo caso Adolfo la persona con cui hai giocato si è forse accorta di essere troppo inferiore rispetto a te, e che non è servito a niente perdere in quel modo.
E' come se facessero giocare te con uno di seconda categoria. Tu rigiocheresti se si diverte a tirare solo sassate?
- kingkongyVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Non esiste da nessuna parte del mondo che uno in allenamento/palleggio "asfalti".
Un conto è l'allenamento e un altro il confronto agonistico (anche di allenamento).
Se mi alleno, gioco sulla tecnica e il timing.
Se il compagno per la terza volta mi chiude la diagonale - non in progressione, magari al terzo scambio e senza previo accordo... - io faccio il giro della rete e gli spacco la racchetta sulla schiena... Proprio per fargli capire che si fa sul serio.
Se palleggio con un giocatore palesemente meno forte, non posso mantenere il mio livello...è evidente. Anche perché tu hai scritto che dall'altra parte la ragazza andava in difficoltà quando la palla diventava appena-appena complessa, oppure non centrale.
Cosa facevi, continuavi a fare due scambi a palla per un'ora intera?
Anche io tendo a dare il massimo, il massimo impegno e concentrazione su ogni palla. E' una questione di "etica sportiva" ma è anche un eccellente metodo di allenamento perché si lavora con palle meno pesanti, su cui non ci si può appoggiare.
Ma un conto è l'impegno...e un altro è l'aspetto tecnico. Mentre alla tecnica posso rinunciare per scelta, all'impegno no, per rispetto.
Allo stesso modo, non posso pensare di giocare unicamente con ragazze o ragazzi di livello troppo inferiore (fatta esclusione di mogli e fidanzate)...perché non cresco e non vado da nessuna parte. Ma questa è una scelta. Legittima. Anche "carina".
Ragioniamo per eccesso, così si comprende meglio la "filosofia generale": tu incontri Federer. Lui gioca a manetta. Secondo te, quante palle mandi dall'altra parte? Pensi che lui sia a posto? Si senta a posto? Pensi che abbia imparato qualcosa? Tu cosa hai imparato? Credi ci sia la ola a bordo campo?
Il primo bimbo di 10 anni con il lecca lecca in mano urlerà: "Bella forza! Che campione che sei!".
E tu? Vai dai tuoi amici e dici: "Raga, domani passo in macchina dalla Svizzera e vado a prendere Roger, così ci alleniamo insieme"....
- OspiteOspite
Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Ma dopo l'esempio da cui sono partito nel mio primo post ho specificato chiaramente che " Nel 99% dei casi, non era il loro livello tennistico a non essere sufficiente (parlo anche di ragazze che fanno la serie D per il mio circolo) ma semplicemente non gli andava di correre, sudare, soffrire per un semplice palleggio
- kingkongyVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
- ace59Veterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
questa ragazza , in realtà una 40enne bella tosta, fa pochi tornei ed è 4.1 ,gioca quasi esclusivamente con gli uomini e gioca come gli uomini , tranne che per il servizio
è effettivamente troppo forte per le altre ragazze del circolo
comunque alla fine dell'ora di lezione , facciamo sempre un set
se sto concentrato e gioco dimenticandomi che è una signora vinco senza problemi
se invece comincio a pensare di rallentare lo scambio e di allungare il gioco , vado sotto e fatico , come oggi , a portare a casa la partita
penso che la questione non sia di come giocare con una ragazza , ma di come giocare in allenamento e in partita
va da se che in allenamento si gioca contenuti per fare l'esercizio proposto e non per sparacchiare , mentre in partita ognuno gioca come sa, come può e come vuole , o no ?
@chiaralt non ti negare se puoi giocare con dei maschietti , anzi vedrai che può essere molto divertente per te ma anche per loro , perchè giocare bene contro una ragazza impone una maggiore disciplina che serve a migliorare la confidenza nei propri colpi
- kingkongyVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
:D:D
Manca ora un po' di Veterano e di Sonny e facciamo i "Quattro dell'Ave Maria"...(o del Requiem...).
- VeteranoVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
- kingkongyVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Insomma, l'unico "anzianotto vero" è Ace????
- ace59Veterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
ahah
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Comunque il pennuto scorbutico è vivo e vegeto: lo avevano solo spostato per evitare che beccasse tutti i bambini...
- Darren CahillFrequentatore
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
kingkongy ha scritto:ok non "ci" siam capiti.
Non esiste da nessuna parte del mondo che uno in allenamento/palleggio "asfalti".
Un conto è l'allenamento e un altro il confronto agonistico (anche di allenamento).
Se mi alleno, gioco sulla tecnica e il timing.
Se il compagno per la terza volta mi chiude la diagonale - non in progressione, magari al terzo scambio e senza previo accordo... - io faccio il giro della rete e gli spacco la racchetta sulla schiena... Proprio per fargli capire che si fa sul serio.
A me è successo più di una volta di incappare in siffatti soggetti ...
tu apri il gioco tranquillo e quell'altro spara una mattonata sulle recinzioni
va bé, pensi, sarà uno strano modo per scaldarsi il braccio...
tu riapri il gioco, sempre tranquillo in modalità palleggio, e quell'altro te la rimanda storta e corta
tu con un po' di fatica gliela rimetti bene per continuare il palleggio
e quell'altro ne approfitta per tirare una mattonata, sfruttando il fatto che non hai ancora recuperato
la posizione...
e poi lo vedi che si carica pure...
apre lui il gioco e te la mette male e sul rovescio,
tu rispondi centrale e sempre tranquillo modalità paleggio,
lui sbraccia in diagonale, mattonata due metri fuori
a questo punto, ti avvicini alla rete e lo chiami
domanda : " si palleggia o si gioca?"
risposta : " no, no palleggiamo pure, io preferisco!"
e BUM BAM riprende la saga dell'assurdo, con te che cerchi di palleggiare
e quell'altro che ti ha scambiato per una macchinetta spara palle,
non so voi, ma dopo 5 minuti così di solito mi capita di inacidirmi,
e allora si assiste allo spettacolo pietoso di due olders che, in sede di palleggio,
fanno di tutto per non far giocare l'altro...
roba che, a guardare da fuori, si ha la netta sensazione di scorgere sul campo due cerebrolesi
- OspiteOspite
Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Quando parlavo di "alzare un pò il livello del palleggio" non intendevo certo di sparare cannonate due metri fuori o di giocarmi il "punto immaginario" alla morte, ma semplicemente di iniziare a muovere un pò il mio compagno/a a sinistra e a destra mantenendo comunque la palla in campo, magari aumentanto un pò il livello di rotazione.
Se basta questo per far scazzare qualcuno... be allora forse io e questo qualcuno non siamo fatti per palleggiare insieme..
- kingkongyVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Quando son chiare le regole del gioco ci si diverte da entrambe le parti.
Come vedi, anche qui ci abbiamo messo un po' a intenderci, figuriamoci sul campo...
- VeteranoVeterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
- incompetennisAssiduo
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
Adolfo ha scritto:qui si tratta semplicemente di mettersi d'accordo su quello che si vuole fare. Per quanto mi riguarda fare per un ora un palleggio centrale senza neanche le rotazioni è abbastanza noioso.. ma se a qualcuno piace...
Quando parlavo di "alzare un pò il livello del palleggio" non intendevo certo di sparare cannonate due metri fuori o di giocarmi il "punto immaginario" alla morte, ma semplicemente di iniziare a muovere un pò il mio compagno/a a sinistra e a destra mantenendo comunque la palla in campo, magari aumentanto un pò il livello di rotazione.
Se basta questo per far scazzare qualcuno... be allora forse io e questo qualcuno non siamo fatti per palleggiare insieme..
Concordo ... in ogni modo pure palleggiareper un ora centrale senza rotazioni è difficile qualche stecca nastro riga ecc. capiterà pure ... mi diceva Giulio di meo ( uno tra i primi 500 nel mondo è di Velletri mi pare),che in partita lo stesso colpo lo fa al massimo 2 o tre volte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! il tennis è variabilissimo come le donne
- sergio46Nuovo arrivato
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
- MARIO966Veterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
sergio46 ha scritto:Non capisco la tua logica;se uno vuol prendere lezione è libero di farlo,magari migliora la tecnica e non deve correre come un disperato;poi a una certa ètà non è facile trovare sempre dei giovani o pari età che vogliono giocare e piuttosto di stare fermo ben venga un'ora col maestro anche se ti tocca pagarlo;comunque conosco delle persone anziane che danno dei punti anche a tanti giovanotti
Penso che l'attività fisica sia parte del nostro essere e se non si è impediti per qualche menomazione è bene farla, poi quanto e a che intensità lo decide il tuo fisico. Personalmente gioco con sessantenni che mi danno filo da torcere ...
- OspiteOspite
Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
incompetennis ha scritto:
Oggi mentre giocavo notavo che nel campo accanto il maestro aveva a lezione un signore abbastanza avanti con gli anni. Spettegolando qui e là : l'allievo ha 62 anni, Mi chiedo: ma ha senso prendere lezioni a quest'età?
La mia risposta è CERTO che ha senso!
E ora lo spiego:
Un 62enne con poca tecnica e poco fisico, ovviamente, non potrà mai giocare con qualcuno bravo (perchè quello bravo lo snobberebbe...), quindi dovrà giocare con un pari-livello.
Il risultato sarebbe simile a due non vedenti che si prendono a sassate.
Il malcapitato "vecchietto" non riuscirebbe mai a fare più di 2-3 palleggi perchè, inevitabilmente, uno dei due giocatori manderebbe la palla sui teloni (o in rete) entro il terzo palleggio.
Un Maestro, al contrario, ha la capacità di offrirgli sempre una palla alla giusta velocità, alla giusta lunghezza ed alla giusta distanza, con la PIACEVOLE conseguenza di riuscire a far tenere un "dignitoso" palleggio pure al vecchietto.
In questo modo, l'anziano allievo si divertirà di più, correrà di più, colpirà più palline.
Tutte cose che hanno (a mio parere) senso.
- MARIO966Veterano
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
- artudicamelotFrequentatore
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Re: LE LEZIONI DI TENNISENILE
kingkongy ha scritto:Il tennis sa essere uno sport molto "sfidante"...e, per mettersi alla prova, non ci sono età.
Dipende molto da come lo affronti, da come lo vivi e da come superi (o non superi) le tenzoni che ti offre. E non mi riferisco solo alla gara, al torneo o alla birra al meglio dei tre. C'è gioia o grande frustrazione, allegria o solitudine, euforia e delusione: insomma, credo ci sia una componente "intima" e "intimista" che non ha spiegazioni. E' il "nostro" tennis. Tutto qui.
Concordo in pieno!